Partecipiamo tutte e tutti a un Primo maggio contro la guerra

Il comitato ticinese contro la guerra in Ucraina e di solidarietà con la popolazione dell’Ucraina e con chi si oppone in Russia alla guerra di Putin invita tutte e tutti a partecipare alla manifestazione del primo maggio che si terrà quest’anno a Bellinzona.

Uno dei temi centrali della manifestazione di quest’anno sarà la condanna della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina; una guerra che ha già ucciso o ferito migliaia di persone, distrutto intere città e costretto più di cinque milioni di ucraini all’esilio interno o esterno. Questa guerra, che nessuna ragione può “giustificare” o “far comprendere”, ha conseguenze pesanti non solo per il popolo ucraino e per quello russo, ma anche per tutti i popoli e i salariati del mondo.

La crisi innescata dalle speculazioni finanziarie ed economiche sorte attorno a questa guerra ha pesanti conseguenze sui prezzi delle materie prime (non solo petrolio e gas, ma anche quelle direttamente legate all’alimentazione), determinando così una spirale di aumento dei prezzi che si ripercuote sulle condizioni di vita di milioni di famiglie di salariati. Ed ha conseguenze economiche, a livello di pericolo di sussistenza, per le popolazioni dei paesi più poveri.

La guerra in Ucraina ha poi dato il pretesto a molti governi per accelerare e potenziare politiche di riarmo: nessuno in Svizzera, fino a pochi mesi fa, si sarebbe sognato di proporre, come invece avviene ora, di aumentare il budget militare da 5 a 7 miliardi (un aumento del 40%!).

Mobilitarsi contro la guerra in Ucraina è quindi un impegno di solidarietà non solo con il popolo ucraino, ma anche con tutti coloro che ne subiscono le conseguenze in altri paesi dal punto di vista dei loro diritti sociali e politici. Pensiamo, in particolare, ai popoli di Russia e Bielorussia, che subiscono le conseguenze della guerra e regimi politici repressivi e autoritari.

Invitiamo quindi tutte e tutti a partecipare al primo maggio con il nostro comitato animati da questo spirito di solidarietà per rivendicare:

  • la fine immediata dei combattimenti e la richiesta del ritiro immediato delle truppe russe dall’Ucraina
  • il sostegno a chi si oppone alla guerra in Russia
  • il diritto d’asilo per tutti coloro che fuggono da questa guerra (ma senza chiudere le porte a chi fugge da guerre più “lontane”
  • l’adozione di misure per combattere le conseguenze sociali, economiche e ambientali della guerra
  • per l’estensione e l’applicazione delle sanzioni decise nei confronti delle persone e delle aziende legate al regime di Putin
  • l’annullamento del debito estero ucraino
  • la lotta contro le politiche di potenziamento delle spese militari in Svizzera e altrove e per una politica di disarmo generalizzato